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Frosty, il Pupazzo di Neve

Riproposto in decine di cortometraggi, film d’animazione e serie TV, la storia di Frosty The Snowman arrivò al cinema diventando un classico irrinunciabile nella tradizione Natalizia Americana.

Ramoscelli per le braccia, occhi e sorriso di carbone, una carota in pieno viso a formare il naso, un cappello a cilindro e una sciarpa, il tradizionale Pupazzo di Neve è sicuramente una tra le icone più rappresentative dell’inverno e del periodo natalizio: la sua immagine compare su innumerevoli decorazioni, film e cartoni animati. La sua presenza nei media è pressoché infinita e può essere quindi considerato una forma popolare di arte installativa.

Poi vi è Frosty, il pupazzo di neve che prende vita grazie a un magico cappello posato sulla sua testa da alcuni bambini, comparso per la prima volta nel testo della popolare canzoncina statunitense Frosty The Snowman.

Riproposto in decine di cortometraggi, film d’animazione e serie TV, la storia di Frosty The Snowman arrivò al cinema diventando un classico irrinunciabile nella tradizione Natalizia Americana.

Nonostante le difficoltà a ricostruirne la storia, Bob Eckstein, autore di The History of the Snowman ne ha documentato la presenza fin dai tempi del Medioevo. La prima fonte che ha ritrovato è un’illustrazione del libro Book of Hours (1380), trovato a L’Aia nella Koninklijke Bibliotheek. La prima fotografia scattata ad un pupazzo di neve risale invece al 1853, e fu realizzata dalla fotografa gallese Mary Dillwyn - fotografia oggi conservata presso la Biblioteca Nazionale del Galles, nel Regno Unito.

Riguardo la paternità della sua creazione come personaggio esistono due versioni: alcuni affermano che la sua prima apparizione fu nel Little Golden Books con l’adattamento di Annie Nord Bedford e le illustrazioni di Corinne Malvern e che ciò ispirò la famosa canzone. Altri riconoscono in Steve Nelson e Jack Rollins i veri creatori di Frosty. A prescindere da ciò vi è la certezza che, libro e canzone uscirono in contemporanea nel 1950: per l’esattezza il 14 dicembre 1950.

La trama della favola che accompagna la canzone è la seguente:

Frosty è un pupazzo di neve che se ne sta solo soletto in cima ad una collina con il suo naso fatto con un bottone, per occhi ha due pezzi di carbone ed in bocca una vecchia pipa di legno. Un giorno un bambino, solo come lui, esprime il desiderio di avere un amico. Mette sul capo del pupazzo il suo berretto di lana e improvvisamente l’omino di neve prende vita. I due iniziano a giocare e le giornate di solitudine cedono il passo ad un’amicizia allegra e sincera, piena di canti e danze sulla neve. Un giorno il bimbo manca all’appuntamento e così anche il giorno dopo. Preoccupato il pupazzo di neve decide allora di andare a cercarlo giù in città: si munisce di un bastone e si avvia per la vallata, dove un timido sole primaverile si affaccia all’orizzonte. Finalmente Frosty trova il suo amico e conosce altri bambini con cui inizia bellissimi giochi. Ma la primavera è alle porte, la temperatura comincia a salire, la neve si scioglie e l’omino comprende che è tempo di fare ritorno alla sua collina lontana. Saluta i nuovi amici dicendo di non piangere perché il prossimo inverno tornerà a giocare con loro.

L’America se ne innamorò.

Il testo del brano interpretato da Gene Autrey ed i Cass County Boys che si piazzò ai primissimi posti tra le hit dell’anno ed al quale seguirono versioni illustri, è questo:

Frosty the Snowman

Frosty the snowman was a jolly happy soul, With a corncob pipe and a button nose And two eyes made out of coal. Frosty the snowman is a fairy tale, they say, He was made of snow but the children Know how he came to life one day. There must have been some magic in that Old silk hat they found. For when they placed it on his head He began to dance around. O, Frosty the snowman Was alive as he could be, And the children say he could laugh And play just the same as you and me. Frosty the snowman knew The sun was hot that day, So he said, “Let’s run and We’ll have some fun Now before I melt away.” Down to the village,

With a broomstick in his hand, Running here and there all Around the square saying, Catch me if you can. He led them down the streets of town Right to the traffic cop. And he only paused a moment when He heard him holler “Stop!” For Frosty the snowman Had to hurry on his way, But he waved goodbye saying,

“Don’t you cry, I’ll be back again some day.”

Thumpety thump thump, Thumpety thump thump, Look at Frosty go. Thumpety thump thump, Thumpety thump thump, Over the hills of snow.

Frosty, il pupazzo di neve

Frosty il pupazzo di neve era una creatura allegra e felice, con un bottone per naso e una pannocchia come pipa e due occhi fatti di carbone. Dicono che la storia di Frosty sia una favola, che era fatto di neve, ma i bambini sanno come un giorno prese vita.. Doveva esserci un po’ di magia in quel Vecchio cappello di seta che trovarono:. perchè quando loro glielo misero in testa egli cominciò a ballare!

O, Frosty il pupazzo di neve aveva preso vita davvero E i bambini dissero che poteva ridere e giocare proprio come tutti noi.

Frosty the Snowman quel giorno conobbe il caldo sole e così disse: “Corriamo e divertiamoci prima di lasciarci!” E tutti scesero giù al villaggio Con un manico di scopa in mano, e tutti si misero a correre intorno alla piazza urlando ” Prendimi, se ci riesci! ” Frosty condusse giù per le strade della città piombando dritti sul vigile urbano, e si fermò solo quando lo sentì gridare “Stop!” Per Frosty il pupazzo di neve il tempo passò in fretta e alla fine salutò tutti dicendo: “Non piangete, un giorno tornerò!” Thumpety bum bum, Thumpety bum bum, Guardate Frosty che va via. Thumpety bum bum, Thumpety bum bum, sulle sue colline di neve.

La favola rappresenta un esorcismo nei confronti dell’ inverno e un inno all'amicizia e la genuinità infantile.

A causa della mancanza specifica di riferimenti al Natale, i tantissimi film dedicati a Frosty the Snowman pieni zeppi di buoni sentimenti ridussero ampiamente la poetica di questo simpatico pupazzo.

Ma comunque, permane il suo magico ricordo nella fantasia di ogni bambino che, costruendo il suo pupazzo di neve, lo rende una sincera esperienza personale ricca di purezza, entusiasmo ed allegria.


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