Do They Know It’s Christmas?
- patrizia gaboardi

- 14 dic 2024
- Tempo di lettura: 5 min
Band Aid: un piccolo cerotto su una delle ferite del mondo.

Tutto iniziò il 23 ottobre del 1984, quando Bob Geldof, nel guardare un documentario della BBC curato dal giornalista Michael Buerk, rimase sconvolto dell’enorme carestia che stava colpendo l’Etiopia.
Geldof si domandò cosa potesse fare un musicista come lui davanti a una tragedia così grande, così, cominciò a contattare telefonicamente tutti gli amici artisti inglesi e irlandesi ad iniziare da Midge Ure, frontman degli Ultravox. A tal proposito Geldof a Melody Maker nel 1984, disse: «Ho chiamato Sting e mi ha detto sì, poi Simon Le Bon…» e così via.
Nel giro di poche settimane, Geldof e Ure riuscirono, non solo a raggruppare alcuni dei più grandi artisti del momento ma ad incidere insieme a loro una canzone di Natale, scritta per l’occasione, intitolata Do They Know It’s Christmas? (Sanno che è Natale?). Ovvero, come si poteva pensare al proprio Natale se milioni di persone vivevano una condizione così disperata da non riuscire nemmeno a pensare al Natale? Un singolo, quindi, per destinare l’intero ricavato in beneficenza.
Il nome scelto per il folto gruppo di artisti fu Band Aid, nome che richiamava volutamente una marca di cerotti. (Il 18 maggio del 1921 Earle Dickson, 29enne impiegato della Johnson & Johnson aveva appena ideato delle bende appiccicose, band aid, che oggi conosciamo come cerotti.)
Loro volevano essere quello: un piccolo cerotto su una delle ferite del mondo.

Il 25 novembre 1984, negli Sarm Studios di Londra, tra le 11 e le 19, artisti come Phil Collins, David Bowie, Sting, Paul Young, Boy George, George Michael, gli Spandau Ballet, i Duran Duran e tanti altri incisero quel piccolo capolavoro musicale.
Lo studio concesse solo 24 ore gratis, quindi serviva sbrigarsi.
Nessuno di loro aveva ascoltato prima la canzone, quindi dovettero imparare le loro parti prestando attenzione a una guida vocale creata appositamente da Midge Ure. Il programma di lavoro marciò spedito. In una intervista condotta da Songfacts, Ure disse: «A volte, quel tipo di pressione porta a creare qualcosa di magico, porta ad eliminare i vincoli che si finisce per avere in studio. Dovevamo solo fare e andare avanti. Avere da tutti una traccia vocale che fosse accettabile. Come si è scoperto, molte delle tracce vocali furono eccezionali.»
A cantare i versi del brano furono, nell'ordine: Paul Young, Boy George, George Michael, Simon Le Bon e Bono.
Ai cori parteciparono, tra gli altri, David Bowie, Phil Collins, Paul McCartney, Bob Geldof, Midge Ure. Ma la gran parte di loro cantò unicamente il ritornello, "Feed the world, let them know it’s Christmas time again". Questi sono i nomi di quanti presero parte: Adam Clayton (U2), Phil Collins (Genesis), Bob Geldof (Boomtown Rats), Steve Norman (Spandau Ballet), Chris Cross (Ultravox), John Taylor (Duran Duran), Paul Young, Tony Hadley (Spandau Ballet), Glenn Gregory (Heaven 17), Simon Le Bon (Duran Duran), Simon Crowe (Boomtown Rats), Marilyn, Keren Woodward (Bananarama), Martin Kemp (Spandau Ballet), Jody Watley (Shalamar), Bono (U2), Paul Weller (Style Council), James 'J.T.' Taylor (Kool & The Gang), George Michael (Wham!), Midge Ure (Ultravox), Martyn Ware (Heaven 17), John Keeble (Spandau Ballet), Gary Kemp (Spandau Ballet), Roger Taylor (Duran Duran), Sarah Dallin (Bananarama), Siobhan Fahey (Bananarama), Pete Briquette (Boomtown Rats), Francis Rossi (Status Quo), Robert 'Kool' Bell (Kool & The Gang), Dennis J. T. Thomas (Kool & The Gang), Andy Taylor (Duran Duran), Jon Moss (Culture Club), Sting (Police), Rick Parfitt (Status Quo), Nick Rhodes (Duran Duran), Johnny Fingers (Boomtown Rats), David Bowie, Boy George (Culture Club), Holly Johnson (Frankie Goes To Hollywood), Paul McCartney, Stuart Adamson (Big Country), Bruce Watson (Big Country), Tony Butler (Big Country), Mark Brzezicki (Big Country).

Il videoclip di Do They Know It's Christmas? fu diretto dal regista Nigel Dick.
Dick non aveva né una minima idea della struttura della canzone, né tantomeno un budget, quindi pensò di installare due telecamere: una all'esterno e una all'interno degli studi di registrazione. Spontaneità ed una sorta di genuina improvvisazione fu il leitmotiv dell’intero lavoro.
Il 3 dicembre 1984, esce sul mercato Do They Know It’s Christmas?
Questa semplice canzone, per molti anche un po' bruttina, arrivò in cima ai singoli più venduti del Regno Unito, e diventò il singolo venduto più velocemente nella storia. Rimase al primo posto per 5 settimane e vendette oltre tre milioni di copie.
Nonostante i buoni propositi ci fu spazio anche per le polemiche: il frontman degli Smiths Morrissey dichiarò a Time Out nel 1985: «È stata l'iniziativa più ipocrita di sempre nella storia della musica popolare». (Bah!)
Inoltre, sembrerebbe che, quell’odioso di Bono Vox non volesse cantare la sua strofa e che, quindi, Geldof lo invitò a metter da parte i suoi gusti: «Non è questione di cantare quel che vuoi, è questione di persone che hanno bisogno» …
A dispetto di ciò, Do They Know It's Christmas? riscosse presso il pubblico in Gran Bretagna un enorme successo diventando il singolo più venduto di tutti i tempi. Record che venne spodestato dalla Candle In The Wind '97 di Elton John, anch'esso un singolo di beneficenza, che si spese a favore del Diana, Princess of Wales Memorial Fund … a proposito di ipocrisia …
Il brano conquistò le classifiche di mezzo mondo e venne apprezzato anche dall'altro lato dell'Oceano Atlantico, spingendo un folto gruppo di artisti statunitensi a cogliere l'occasione per riprendere la medesima causa e pubblicare una sua canzone in favore dell'Etiopia: 7 marzo 1985- un titolo e due nomi su tutti - We Are the World; Michael Jackson e Lionel Richie.
Paul Young, Boy George, George Michael, Simon Le Bon, Sting, Tony Hadley, Bono. E poi tutti gli altri. A quei tempi erano i nostri idoli indiscussi e vederli tutti assieme faceva una certa impressione, sconvolgente. Quella canzone scritta così di fretta, della quale Midge Ure disse che “non è mai stata una grande canzone”, è rimasta nella storia come la canzone di Natale di una generazione intera. La mia.
Bob Geldof nel libro I Want My MTV scrisse: «Per me, gli anni '80 sono stati caratterizzati da una generosità e da una gentilezza travolgenti. Prima di Live Aid, le persone partecipavano a questo fenomeno da mesi. "Do They Know It's Christmas?" è stata venduta per tutto il periodo natalizio. Quale che sia la ragione, questa canzone - non particolarmente bella - ha attinto a un'ondata di compassione. Non abbiamo mai detto che avremmo eliminato la fame nel mondo, ma avremmo potuto attirare l'attenzione su un mostruoso crimine umano, un'assurdità morale e intellettuale. Funzionò.»
Quarant’anni. Sono già passati quarant’anni. Ti guardi attorno e pensi che da allora niente fu più come prima. O almeno così ci sembrò a noi che abbiamo vissuto quegli eventi, che ne siamo stati letteralmente travolti. Poi rifletti e ti accorgi che le carestie e le guerre ci sono ancora nel 2024 ed ancora, nel 2024, ascoltiamo Do They Know It’s Christmas? La ascoltiamo con la sensazione che il tempo si sia fermato lì, già … lì! E questo perché non c’è mai stato un altro Bob Geldof che abbia saputo indignarsi davanti la TV, guardando un documentario, così tanto da decidere di chiamare a raccolta degli artisti per fare qualcosa di grande. Nessuno.
“It's Christmas time, and there's no need to be afraid / At Christmas time, we let in light and banish shade / And in our world of plenty / We can spread a smile of joy / Throw your arms around the world / At Christmas time”.
Oggi, come allora.
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