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Zsolt Asztalos – oggetti e suoni di una vita quotidiana fatta di calma apparente

  • Zsolt Asztalos – oggetti e suoni di una vita
  • 16 apr 2014
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 18 giu 2021


Zsolt Asztalos è un 40enne artista Ungherese che vive a Budapest.

Il suo percorso artistico lo considero molto lineare ma efficace. L’artista, infatti, utilizzando un linguaggio semplice ed immediato ci invita a riflettere ed esplorare la quotidianità da punti di vista impensabili dove i protagonisti della riflessione sono gli oggetti ed i suoni. Prova di questa intuizione sono le opere: Fired but Unexploded (2013), Dead Objects (2013).

Lanciata ma non esplosa / Fired but Unexploded è una video-installazione composta da bombe lanciate con l’intento di distruggere ma che per difetto o per caso non hanno funzionato.

Zsolt Asztalos ha esposto questi ordigni insieme a dei filmati girati sui luoghi del ritrovamento, Ungheria. Nei filmati sono stati montati le voci e i rumori di eventi che forse in quel momento stavano accadendo: gare sportive, il traffico, gli studenti a scuola, qualcuno che lava i piatti …

Sono i rumori del quotidiano, quelli che ci accompagnano nelle cose di tutti i giorni, quelli banali a cui di solito non si presta attenzione, ma che, ascoltandoli mentre si guardano le bombe, acquistano significato.

C’è una doppia storia in questi pericolosi oggetti: se da un lato vi è la possibilità di un esplosione per provocare solo morte e distruzione dall’altro l’inceppo e, quindi, la mancata esplosione diventa metafora dell’innesco di una nuova possibile realtà fatta di micce pronte a saltare ma immobili. Si innescano nuovi meccanismi, nuovi racconti, nuove pagine di storia.

Questa doppia storia degli oggetti che esistono solo tramite il sonoro in uno spazio non identificato e lasciato in sospeso tra il presente, il passato ed il futuro la riscontriamo anche in un'altra opera di Asztalos: Oggetti morti /Dead Objects. L’opera è composta da una serie di 20 video che propongono immagini fisse di diverse stanze e differenti ambienti, eleganti nell’arredamento ed illuminati dalla luce del giorno che filtra, più o meno intensa, dalle finestre. Anche qui sono presenti rumori, suoni e voci provenienti dalla quotidianità casuale. Un'unica immagine fredda ma inquieta nella rappresentazione di quegli oggetti d’arredo che fissiamo e che rimangono lì, fermi e inutili, finché non verranno spostati, usati da una mano, un corpo, una vita. Per ora l’immagine li rende avvolti da un alone di mistero ed angoscia esistenziale ma anche di bellezza e significati poetici: la vita gli scorre attorno, lo sentiamo, è evidente ma senza di essa, loro, son solo “oggetti morti”.

Per saperne di più: http://www.asztaloszsolt.com/

Photo by Patrizia Gaboardi





 
 
 

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